Max Papeschi a Roma con l’evento multimediale HIC SUNT LEONES
Max Papeschi al WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio
La creatività di Max Papeschi non ha limiti, arriva a Roma e trova la sua collocazione ideale a Trastevere. Dal 22 luglio al 30 agosto 2020, infatti il WeGil, ospita il nuovo progetto multimediale di Max Papeschi a cura di Gianluca Marziani. La mostra è promossa dalla Regione Lazio, organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione Maimeri e l’art director Flavia Vago e prodotta da GV Srl.
A Milano nello studio dell’artista
Incontro Max nel suo studio milanese, una sorta di “Boudoir” al maschile, con alcune delle sue opere che mi occhieggiano. Max mi racconta di essere stato affascinato dalla location romana, l’architettura razionalista perfettamente ristrutturata, lo storico palazzo progettato a partire dal 1933 e inaugurato nel 1937, in piena epoca fascista, dall’architetto Moretti. “Non conoscevo questo posto, mi sono travato davanti a un palazzo Mussoliniano, con il balcone, le aquile, i marmi, la mappa delle colonie italiane in Africa…così mi sono ispirato per inserire alcune tavole nuove”.
La Casa della Gioventù Italiana del Littorio,
dove i giovani Balilla si preparavano atleticamente, sembra essere il luogo perfetto per le opere di Papeschi. Le tematiche ironiche e dissacranti dell’artista, sono complessivamente 66 opere e due video inediti. Max racconta: “Sono partito dalla guerra di Etiopia, e ho ideato una locandina con il nuovo Topo Gigio fascista, (alter ego del Topolino nazista) nella quale appare già appeso a testa in giù. Alla mia mostra antologica fatta di 60 opere BEST OFF, ho aggiunto le sei nuove tavole che ho creato appositamente”. Il video clip inedito animato che sarà presentato all’inaugurazione, ha per tema la famosa canzone fascista “Faccetta Nera” ed è realizzato in collaborazione con Maurizio Temporin.
Dodici anni di attività
“Sembra impossibile ma sono già passati 12 anni. 65 Mostre personali e più di 100 collettive, con una media di 5/6 mostre all’anno.” In questo evento, Max, famoso per il sarcasmo delle sue opere, rappresenta la sua personale parodia del Ventennio fascista. HIC SUNT LEONES prende spunto dalla storia, con le camicie nere, le divise militari, i fasci littori che si mixano all’immagine tenera di Topo Gigio (emblema del bene e della dolcezza). L’accostamente è indubbiamente dissonante.
Il pioniere della tecnica digitale e i nuovi progetti
” La mia produzione artistica prevede Collage digitali anche in grandi formati. Le mie opere vengono stampate e spedite per le mostre all’estero e poi sono autenticate per la vendita. Il mio caso è stato il primo al mondo. Puoi darmi un’anteprima sui tuoi progetti futuri? “Viviamo un’epoca che va talmente veloce, tanto che il progetto sulla Cina che avevo in mente prima del COVID-19 è già invecchiato. Sto lavorando a una nuova visione del mondo, la scopriremo solo vivendo… ” Hai in mente nuovi personaggi politici attuali come protagonisti? “Non cito mai politici attuali, salvo che non siano già entrati nella storia. Lavoro solo su personaggi che lasciano un’impronta, non quelli che sono già bolliti“.
Max Papeschi
Max Papeschi artisticamente nasce nel 2008, dopo varie esperienze come autore e regista in ambito teatrale, televisivo e cinematografico. Un boom mediatico veloce e improvviso lo catapulta nel magico mondo dell’arte contemporanea. Due libri al suo attivo per ora usciti Italia: “Vendere Svastiche e Vivere Felici” Sperling & Kupfer -2014 (Gruppo Mondadori) e “Max vs Max” (2019) – Giunti Editore Il suo look: fashionista total black e capelli perennemente spettinati.