Ottimismo e sporty di lusso: la moda maschile esplode a Milano

Milano capitale, e fucina, della moda maschile. Si sono concluse le sfilate menswear per l’uomo del prossimo autunno-inverno 2017-2018 in programma nel capoluogo lombardo. Una kermesse che ha convinto buyer in grande affluenza e stampa, all’insegna di tante novità.

L’attenzione è stata tenuta alta per  vari fattori, dai debutti creativi, come quelli di Francesco Risso da Marni, o  Guillaume Meilland da Salvatore Ferragamo, alle new entry sulla scena milanese di marchi come il francese Cédric Charlier, passando per il progetto di Giorgio Armani a favore dei giovani designer dall’est.  Per finire con i Dallas Tyconn vestiti Billionaire, altro nuovo lancio che ha animato  la settimana modaiola .

Tra le sfilate subito incoronate mainstream, quella di Prada,  inatteso quanto convicente elogio maschile al “new modest”. Per l’occasione i modelli hanno sfilato tra pareti divisorie e boiserie di legno (che si snodavano lungo tutto il perimetro dell’ambiente), come  idea di intimità domestica e quotidianità rivissuta.

Dalla genialità di Miuccia Prada per il prossimo inverno 2017/2018, è arrivato un invito a spogliarsi del lusso e delle ostentazioni più eclatanti in nome di un guardaroba più bohémien e snobbish, che remixa citazioni seventies, pantsuit di velluto, trench rustici di lana, maglioni come tavolozze. Dichiarazione estetica anti-Trumpismo?  No-comment ufficiale dalla stilista italiana.

Sulla passerella di Marni è stato invece tempo di debutti: dopo oltre vent’anni alla guida della maison, Consuelo Castiglioni ha passato il testimone al giovane italiano (diplomato Central Saint Martins) Francesco Risso che con il suo bagaglio stilistico di tutto rispetto (maturato presso Anna Molinari, Alessandro Dell’Acqua e più recentemente Miuccia Prada, tra gli altri), che ha saputo reinterpretare i codici stilisti della maison, in un fresco gioco di sovrapposizioni.

Altro nome top che ha richiamato operatori e stuole di blogger (fermi ed accalcati all’entrata): Fendi.  La sfilata della maison romana, incoronata da buyer e operatori tra le collezioni più godibili e vendibili delle stagione, ha sancito la consacrazione delle sporty di lusso: in un  via-vai di riferimenti active e maxi pellicce avvolgenti, la maison romana ha portato sulle passerelle di Milano Moda Uomo una collezione performante dai sapori vintage pop e dalle tinte color block.

Prende invece il via dal Giappone, l’Uomo Missoni, protagonista di un ordine che si materializza dal disordine. Come? Tra colori discretamente audaci e stratificazioni di sagome e forme. Mentre  le texture più calde,  cashmere, mohair, cammello, yak, alpaca e seta si fondono per formare dei

patchwork armonici, quasi sensoriali.

Per finire, riflettori puntati su Yoshiokubo, Moto Guo e Consistence i tre marchi emergenti che la Camera Nazionale della Moda Italiana per il progetto Nuova generazione di designer per l’inverno 2017-2018.

A questi «giovani stilisti tutti arrivati dall’Oriente per la loro energia, passione e per il loro entusiasmo», come li ha definiti Ennio Capasa, presidente di CNMI,  Giorgio Armani ha accordato l’onore di parere il suo importantissimo defilè. E tra  i completi over ma ordinati di  che propone una giacca che si smonta con due colpi di zip lungo (Yoshiokubo), ricami a mano su originali forme genderless (Motoguo) e contrasti in black&white (Consistence) per abiti impunturati e imbastiti nell’ottica del non finito, i tre hanno messo in scena un interessante confronto tra Oriente e Occidente in nome di una nuova estetica contemporanea.




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